CANTANDO SI IMPARA

29 mar 2023

Oggi voglio parlarvi del Sillaballo, un metodo per apprendere la letto-scrittura e giocare con le difficoltà ortografiche. Questo metodo nasce da un’idea di Maria Cristina Meloni, un’ insegnante che ha ripreso le performance ludico-espressive tradizionali, come girotondi e canzoncine, strutturandole e facendone un percorso per insegnare la lingua italiana. Il gioco è un mediatore culturale molto forte, soprattutto per i bambini che passano dall’infanzia alla primaria, sostenuto già da Maria Montessori e Antonio Golinelli Cioni che sperimentarono una pedagogia a misura di bambino. Attraverso il ballo e il canto il bambino sperimenta le sillabe oltre a vederle e a scriverle quindi ancora l’apprendimento in maniera più efficace, anche grazie al fatto che viene attivata l’intelligenza emotiva, vettore privilegiato per un apprendimento duraturo. Partendo dalla teoria delle Intelligenze multiple di Howard Gardner, volevamo strutturare questo primo anno dando ai bambini tanti stimoli differenti, così da valorizzare le loro peculiarità e ponendo ancora più attenzione ai loro bisogni, costruendo giorno dopo giorno una didattica sempre più adeguata ed efficace. Attraverso le canzoni del Sillaballo, prodotte da Andrea Vaschetti, il bambino interiorizza anche i suoni difficili e nel momento in cui dovrà andarli a scrivere, se avrà delle perplessità gli basterà cantare un pezzetto di canzone per essere sicuro del corretto ordine delle lettere o della presenza o meno dell’H, delle doppie, dell’accento e di tutti quegli aspetti che solitamente ci mettono in crisi quando scriviamo. Proprio ieri una bimba doveva scrivere la parola SCERIFFO alla lavagna e si era bloccata, poi un compagno le ha detto “ricordati la canzone” ed è subito partito un coro di “DATEMI UNA ESSE, PRENDILA, DATEMI UNA CI, ECCOLA QUI, PRENDI ANCHE UNA E, DI CERTO C’È, SAI CHE COSA C’È? IO FORMO SCE” e già alla prima nota la bambina aveva scritto la parola senza errori nel suono difficile SCE. Questo metodo ha attratto i bambini fin dal primo momento e conquistato i genitori che vorrebbero partecipare alle nostre lezioni cantate. Quando abbiamo iniziato è stato un salto nel buio, abbiamo fatto una giornata di formazione a inizio settembre, andando fino a Brescia perché qualcosa ci diceva che ne sarebbe valsa la pensa e durante tutto il viaggio di ritorno abbiamo parlato di come strutturare le lezioni per inserirlo in una programmazione che avevamo già pensato e definito. Abbiamo iniziato a cercare tutte le canzoni e i video per imparare i gesti e quando abbiamo ascoltato la canzone dell’accoglienza ci siamo guardate e abbiamo detto: “ok, è la strada giusta” in particolare per due frasi del testo ovvero “SONO GRANDE MA VOGLIO ANCHE GIOCARE” perché appena un bambino inizia la prima elementare tutti cominciano a dirgli che è grande, ma siamo sicuri che lui si senta proprio così? E l’altra che ci caratterizza come filosofia di pensiero è “LA SCUOLA È UNA FAMIGLIA PROPRIO COME PIACE A ME” ed è questo che vogliamo essere per i bambini un porto sicuro, un luogo di gioia, una famiglia in cui stare bene e imparare divertendosi perché “Un giorno senza sorriso è un giorno perso” (Charlie Chaplin).

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